Svelato in anteprima all’evento I / O di maggio, Google ha oggi lanciato ufficialmente il suo Pixel Watch, il primo con Wear OS.
Il nuovo Pixel Watch ha un design circolare a cupola nella parte superiore e inferiore, misura 41 mm di larghezza e ha uno spessore di 12.3 mm. Monta un display AOD (sempre attivo) con pannello AMOLED da 320 PPI con luminosità fino a 1000 nit, il tutto protetto da Corning Gorilla Glass 3D.
Su un fianco è stata posizionata una corona simile a un tappo di bottiglia che ruota e può essere premuta, mentre un pulsante laterale è posto al di sopra di essa. La cassa è realizzata interamente in acciaio inossidabile riciclato ed è disponibile in argento lucido e oro, oltre al nero opaco.
Pixel Watch: Google lancia il primo smartwatch con Wear OS 3.5
Il cinturino standard è l’Active, realizzato in fluoroelastomero con finitura soft-touch. Si collega tramite connettore a cinghia di proprietà che prevede una pressione e scorrimento con i pulsanti di sicurezza per un facile accoppiamento. Sono presenti cinturini in tessuto e pelle in alternativa.
La parte inferiore del dispositivo ospita sensori che rilevano la frequenza cardiaca in modo continuo a intervalli di 1 secondo, misura la saturazione di ossigeno nel sangue ed eseguono ECG. I sensori sono disposti orizzontalmente con due semicerchi che completano l’array. Google afferma che il monitoraggio della frequenza sia il più accurato di Fitbit.
Oltre ai sensori, le informazioni sulla salute vengono visualizzate attraversi un’interfaccia utente che sarà molto familiare ai proprietari di Versa e Sense, mentre viene introdotto il concetto di Active Zone Minutes e Sleep Score.
Una funzionalità sanitaria adiacente è la chiamata SOS di emergenza con applicazione dedicata, Personal Safety. Completano i sensori un accelerometro, un altimetro, un sensore di luce ambientale, una bussola e un giroscopio. Google promette di introdurre anche supporto per il rilevamento della cadute il prossimo anno.
Il Pixel Watch offre 24 ore di autonomia con la sua batteria da 294 mAh. Un disco di ricarica magnetico che è anche a cupola di colore bianco è la base di ricarica che si connette alla parte inferiore del device, con un connettore USB-C all’altra estremità.
I tempi di ricarica con un alimentato da 18 W sono di circa 30 minuti al 50%, circa 55 minuti al 80% e circa 80 minuti al 100%.
E’ alimentato da un processore Exynos 9110 abbinato con coprocessore Cortez M33 e 2 GB di RAM con 32 GB di spazio di archiviazione. La connettività standard include Bluetooth 5.0, WiFi, NFC per i pagamenti e GPS, ci sarà anche un modello LTE.
Pixel Watch: software, disponibilità e prezzo
Altra novità è il sistema operativo, un Wear OS 3.5 che attraverso uno swipe verso il basso apre le impostazioni rapide, mentre le notifiche sono accessibili scorrendo verso l’alto. Spostandosi da sinistra a destra, si accede alle funzionalità principali.
Google ha integrato una dozzina di quadranti che variano tra digitali e analogici con molti slot per le complicazioni. Oltre a Fitbit, sono presenti applicazioni predefinite come Google Assistant, Home, Maps, Foto, Wallet e YouTube Music. C’è anche l’abbinamento rapido per le cuffie e la funzione Trova il mio dispositivo.
Il Pixel Watch parte da 379 euro per il modello WiFi / Bluetooth e 429 euro per la versione LTE che richiede piano cellulare. I pre-ordini sono aperti in alcuni paesi, ma l’Italia non rientra tra questi.
Pixel Watch: nuovi leak svelano nuovi dettagli
Nelle ultime settimana il Pixel Watch di Google è stato oggetto di numerosi leak e l’ultimo svela nuovi dettagli su cinturini e batteria.
Dopo il report di questa mattina che ha offerto nuove conferme su specifiche tecniche dei Pixel 7 e 7 Pro, la stessa fonte ha svelato alcune informazioni sui Pixel Watch. Le immagini in questione provengono da un operatore telefonico di Taiwan, che ha prontamente rimosso il post prima di essere individuato.
A riportare le informazioni è stato un canale TelegramGoogle News, sostenendo di aver avvistato le immagini sulla pagina di un follower prima che venissero rimosse. Immagini di questo tipo sono state mostrate in precedenza attraverso altre perdite, sebbene in questo caso ci siano novità.
Google Pixel Watch in arrivo il 6 ottobre
Innanzitutto si può notare la presenza di un’immagine che descrive in dettaglio cosa sarà presente nella confezione del Pixel Watch. Apparentemente, Google includerà due differenti dimensioni di cinturino, invece di una sola opzione come per altre aziende. Questo sarebbe in linea con quanto fatto da Fitbit con i propri device.
Dalla stessa immagine è possibile dare un’occhiata più approfondita al caricabatterie magnetico. La sua presenza non fa altro che confermare i leak di inizio anno, che già avevano offerto un anteprima del caricabatterie. Si tratta di un accessorio molto simile a quanto offerto da Apple e Samsung, caratterizzato da USB-C e base magnetica.
Le altre immagini dello stesso rapporto offrono uno sguardo all’accoppiamento con lo smartphone, all’integrazione Fitbit e all’app SOS, sebbene l’informazione più interessante sia quella relativa la batteria. Secondo quanto suggerito, Google commercializzerà un Pixel Watch con 24 ore di batteria.
Infine, un’ultima immagine mostra la presenza dei servizi Google come Gmail, Calendar, Maps, Wallet e Assistant. Si tratta di un aspetto interessante considerando che tutti i servizi menzionati non siano ancora stati rilasciati su Wear OS. E’ molto probabile che il colosso di Mountain View stia puntando solo all’integrazione delle notifiche, sebbene non è da escludere lo sviluppo di app ufficiali.
Pixel 5 e Pixel 4a 5G UFFICIALI: caratteristiche e prezzi!
Questi due nuovi telefoni, entrambi 5G, vanno ad affiancarsi al Pixel 4a presentato ad Agosto e apripista del nuovo design frontale con il foro ma senza cornici. Come anticipato dai rumor, Google abbandona la fascia top di mercato per aggredire in modo deciso la fascia media pur non rinunciando alle caratteristiche di un top di gamma. Troviamo dunque il processore 765G invece di uno della serie 800 di Qualcomm che, tuttavia, non impedisce l’introduzione per la prima volta del supporto alle reti di ultima generazione.
Caratteristiche tecniche
Le caratteristiche dei due telefoni sono pressoché identiche tranne che per alcune piccole differenze a vantaggio, ovviamente, del Pixel 5. In quest’ultimo troviamo infatti un display da 6 pollici con refresh rate a 90Hz, 8GB di RAM e una batteria da 4080mAh che supporta la ricarica wireless(anche inversa). Il Pixel 4a 5G presenta invece un display da 6,2 pollici con refresh rate fino a 60Hz, una RAM massima di 6GB e una batteria da 3800mAh.
Tutte le altre caratteristiche sono identiche: abbiamo, come giá detto, un processore 765G di Qualcomm, 128GB di storage, il chip di sicurezza Titan M e un comparto fotografico con una doppia fotocamera posteriore(con grandangolo da 16MP) e una singola anteriore. Quest’ultima é da 8MP mentre l’ottica principale posteriore é da 12,2MP.
Prezzi e disponibilità
Trattandosi di un telefono di “fascia media” i prezzi sono decisamente inferiore rispetto ai modelli dell’anno passato: si parla infatti di 629€ in Francia per il Pixel 5 e di 499€ per il Pixel 4a 5G. Si parla di prezzi francesi perché, dalle informazioni ricavate dalla presentazione, c’è stata menzione di una possibile disponibilità nel nostro Paese. Rimaniamo di certo in attesa di informazioni piú chiare da parte di Google perché sarebbe un peccato essere esclusi dal mercato.
Svelata la data di presentazione del Pixel 5! E non solo…
Finalmente c’è una data! Google lancerà il 30 Settembre il Pixel 5 in un evento virtuale dedicato. In queste ore infatti, molti giornalisti hanno ricevuto un invito in cui si preannuncia nuovo hardware. “Vi invitiamo a scoprire tutto sulla nuova Chromecast, sul nuovo smart Speaker e sul nuovo Pixel”, così si legge sull’invito.
Google, così facendo, conferma ciò che aveva anticipato poco più di un mese fa per il lancio del Pixel 4a: alla fine di quest’anno avremo infatti un Pixel 5 con connettività 5g.
Per le caratteristiche non si sa ancora nulla di nuovo rispetto a un mese fa; sono insistenti le voci di un processore non top di gamma per mantenere un prezzo “basso” e consumi leggermente inferiori.
Oltre al nuovo telefono della linea Pixel verranno presentati una nuova Chromecast e un nuovo smart Speaker. Per la prima non ci sono notizie certe ma nel corso della settimana sono usciti rumor di un dispositivo con il codename “Sabrina” con Android TV e comandabili da un telecomando a differenza della Chromecast classica.
Lo smart Speaker invece sarà quasi certamente quello intravisto a luglio in un video diffuso da Google stessa a seguito dei numerosi leak di quei giorni. Il dispositivo si posiziona a metà tra il Google Nest Mini e il Google Nest Max con la possibilità di stare in verticale ma senza avere uno schermo come il fratello maggiore.
Non ci resta quindi che aspettare ancora qualche giorno per scoprire tutti questi nuovi dispositivi. L’appuntamento è per il 30 Settembre alle ore 20.00 italiane.
Android One su Xiaomi é già al capolinea
Dopo solo 3 smartphone, il progetto di Xiaomi di avere smartphone con Sistema Operativo Android One é già alle sue battute finali.
Sembra infatti che da parte dell’azienda di Pechino non ci sia, nel prossimo futuro, l’intenzione di portare nuovi telefoni che abbiano il software stock di Google. Questo é dovuto principalmente a due fattori: la crescita e maturità globale della MIUI e il fallimento del progetto Android One.
La personalizzazione software di casa Xiaomi, con l’ultima MIUI 12, ha raggiunto livelli che fino ad ora nel mercato globale non si sono mai visti. Le caratteristiche principali di questo successo sono la grafica eccezionale ma anche le feature proprietarie, non più specifiche solo del mercato cinese ma “globalizzate”.
Una spinta definitiva é stata data, senza dubbio, dal fallimento totale di Android One. Annunciato da Google nel 2014, questo progetto prometteva di portare l’esperienza software di un Pixel in smartphone non di Mountain View. Tutto ciò doveva essere supportato dagli aggiornamenti costanti per 3 anni così come nei Pixel; questo non é ovviamente avvenuto, ma anzi gli update sono stati il problema più grande. Il riferimento allo Xiaomi Mi A3 é abbastanza ovvio e il problema di un aggiornamento di un mese fa é solo l’ultimo di una serie di guai che gli update procuravano ai telefoni.
Quindi Xiaomi si concentrerà interamente sullo sviluppo della propria MIUI, rinunciando a “perdere tempo” con gli aggiornamenti di un possibile nuovo telefono Android One. Mi A4 non si farà, né ora né mai (molto probabilmente).
iPhone XS Max vs Google Pixel 3 XL: chi sarà il più veloce?
Quale sarà lo smartphone più veloce tra l’iPhone XS Max ed il Google Pixel 3 XL? E’ la domanda che oggi EverythingApplePro cercherà di risolvere con uno speedtest su YouTube.
Google ha da poco rilasciato il nuovo Pixel 3 XL dichiarando l’ottima ottimizzazione software-hardware. Anche Apple ha sempre avuto come cavallo di battaglia il fatto ottimizzazione, iPhone XS Max non si tira indietro e continua la tradizione.
Entrambi, tralasciando l’ottimizzazione Hardware, sulla scheda tecnica montano dei chip di ultima generazione che portano i dispositivi su una fascia alta. Chi avrà svolto la migliore ottimizzazione? Andiamolo a scoprire nel video qui sotto.
Non è una novità effettuare questi test, lo avevamo già visto anche per Note 9 vs XS Max. Oggi il famoso canale YouTube: EverythingApplePro, ha messo fianco a confronto i due smartphone avviando una serie di applicazioni nella maniera più rapida possibile. Lo scopo? Cercare di mettere in crisi il dispositivo e decretare un vincitore.
Il risultato è sorprendente, sia nel primo round ma maggiormente nel secondo dove la differenza è abissale. Non vogliamo farvi tanti spoiler ma possiamo dire che iPhone XS Max è nettamente più veloce di Google Pixel 3 XL. Anche lo Youtuber afferma come applicazioni di Google stessa si aprano più velocemente su iPhone e siano ottimizzate meglio.
La situazione diventa critica per il Google nel secondo round. L’utente dopo aver finito il primo round decide di riaprire in sequenza le app. Google Pixel 3 XL a differenza di iPhone, che con soli 4 Gb di ram mantiene tante schermate aperte, non riesce a tenere nulla aperto ed è costretto a riaprire tutto. Insomma una differenza di tempo tra i due notevole.
Dove recupera il Pixel? Lo smartphone di Google vince nettamente nell’avvio del sistema. Il tempo di accensione di Google Pixel 3 XL risulta essere veramente fulmineo. La controparte Apple ha sempre avuto il difetto di avere un boot del sistema più lento.
Per concludere, come da tradizione, EverythingApplePro, mostra i benchmark. I numeri solitamente non dovrebbero indicare nulla in uno smartphone ma qui mostrano l’enorme differenza. L’iPhone XS Max totalizza un punteggio di 4.762 in single-core e 9.989 in multi-core. Il Pixel 3 XL invece ottiene un punteggio di soli 1.226 in single-core e 5.616 in multi-core.
Google Home Hub e Pixel Slate: La rivoluzione di Google
Smart Display con comandi vocali e nuovo tablet con ChromeOS un ecosistema unicamente Google
Come anticipato qualche giorno fa, il colosso di Moutain View ha lanciato, durante l’evento Made By Google 2018, Google Home Hub e Pixel Slate.
Google Home Hub
Il primo è uno smart display che farà concorrenza ad Amazon Echo Show e Portal di Facebook. Esso ha un display da 7 pollici in grado di regolare in automatico la luminosità e la temperatura del colore, per non affaticare gli occhi.
Il cuore del dispositivo è Google Assistant, il quale permette di interagire con il display con l’utilizzo dei comandi vocali. Inoltre, grazie alla tecnologia Voice Math, l’assistente vocale sarà in grado di riconoscere la persona che invia i comandi e utilizzare quindi l’account Google personale.
Quando non viene utilizzato, diventa una cornice digitale con integrazione a Google Foto, il quale permetterà di creare raccolte dinamiche e aggiornate in tempo reale.
Google Home Hub sarà disponibile per il momento, solo in USA, UK e Australia al prezzo di 149$ con 6 mesi di Youtube Premium.
https://youtu.be/LxuHbgz1UtI
Pixel Slate
Pixel Slate è il nuovo tablet di casa Google con ChromOS, che dichiara l’abbandono definitivo ad Android.
Esso ha un Molecular Display Touch LCD da 12,3 pollici, con risoluzione 3000×2000 a 293 ppi. Processore Intel a partire dal Celeron per arriva all’i7 generazione; 4GB di RAM espandibili fino a 16GB; 32GB di SSD espandibili sinoa 256GB. Assente il jack audio da 3,5mm, che ha lasciato il posto a 2 ingressi USB Type-C, bluetooth 4.2 e Wi-Fi MIMO 2×2. Batteria da 48Wh.
Comporto fotografico, troviamo un’ottica da 8 megapixel, sia per la parte frontale che posteriore, in grado di effettuare scatti con effetto bokeh.
Google Pixel Slate sarà disponibile in 7 configurazioni, a partire da 799$. Pixel Keyboard e Pixelbook Pen avranno rispettivamente un costo di 199$ e 99$.
Per i due prodotti non si hanno ancora informazioni per la disponibilità in Italia.
Arrivano i primi render dei Google Pixel 3 e Pixel 3 XL.
Siamo ancora lontani dalla presentazione dei nuovi cellulari firmati Google, ma già vengono pubblicati i primi render degli smartphone del colosso di Mountain View. Quale sarà il design dei nuovi Google Pixel 3 e Pixel 3 XL?
Notch sì o notch no?
Secondo le prime voci di corridoio sui nuovi Google Pixel 3 e Pixel 3 XL, il colosso di Mountain View, per non far storcere il naso a nessuno, ha deciso di differenziare completamente i due dispositivi. Le dimensioni dei due dispositivi saranno infatti completamente diverse e solo uno dei due avrà l’ormai onnipresente e tanto odiato notch.
Grazie agli schemi CAD, sappiamo che le dimensioni dei Google Pixel 3 e Pixel 3 XL saranno rispettivamente di 145×68,2×7,9 mm per il primo e 158×76,6×7,9 mm per il secondo. Tuttavia, se si considera una protuberanza in corrispondenza della fotocamera posteriore, lo spessore di entrambi i dispositivi salirà ad 8,6 mm.
A conti fatti, Google Pixel 3 dovrebbe avere uno schermo da 5,4″, mentre per Google Pixel 3 XL si parla di uno schermo di 6,2″ con fattore di forma di 19:9. Come detto all’inizio solo uno dei due (il Pixel XL) dovrebbe avere il notch nella parte superiore dello schermo. Confrontando i primi render, notiamo che entrambi i dispositivi hanno una sola fotocamera posteriore in alto a sinistra. A seguire, sempre nella parte posteriore dei dispositivi, l’ormai immancabile lettore di impronte.
Nella parte inferiore del dispositivo, invece, dovrebbero collocarsi il connettore Type C e lo slot per la Sim, lasciando così libero il lato destro del dispositivo.
Nel caso siate curiosi di vedere “dal vivo” i due dispositivi di casa Google, vi rimandiamo a questi due video.
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