Rivoluzione dell’IA con iOS 18? Ecco quello che sappiamo

Il 2024: Anno dell’Intelligenza Artificiale per Apple

Il 2024 si prospetta come un anno rivoluzionario per Apple, con particolare enfasi sull’intelligenza artificiale (IA), con grandi aggiornamenti previsti per iOS 18 e altre piattaforme. Le voci circolanti, supportate anche da dichiarazioni di Tim Cook, suggeriscono che Apple stia lavorando su nuove funzionalità AI in diverse aree. Esaminiamo più da vicino ciò che sappiamo finora riguardo all’approccio di Apple all’intelligenza artificiale.

iOS 18: Nuove Funzioni AI in Sviluppo

Le indiscrezioni indicano che Apple sta sviluppando diverse nuove funzioni AI per iOS 18. Secondo Bloomberg, questo aggiornamento sarà uno dei più significativi nella storia di iOS, introducendo una serie di nuove funzioni AI.

Lo scorso luglio, Mark Gurman ha riportato la creazione da parte di Apple del proprio Large Language Model (LLM), denominato AppleGPT. Questo progetto si basa su un framework chiamato “Ajax”, iniziato da Apple nel 2022 per fornire una base condivisa per vari progetti di apprendimento automatico. Si prevede che questo framework servirà da fondamento per le future funzioni AI di Apple su tutte le sue piattaforme.

iOS 17.4: Sviluppo Continuo delle Funzioni AI

9to5Mac ha individuato prove del lavoro di Apple su nuove tecnologie AI e modelli linguistici di grandi dimensioni in iOS 17.4. Si è scoperto che Apple sta sfruttando l’API ChatGPT di OpenAI per i test interni, supportando lo sviluppo dei propri modelli di IA.

Bloomberg ha riferito che le funzioni di iOS 18 saranno alimentate da un modello linguistico “interamente sul dispositivo”, offrendo vantaggi significativi in termini di privacy e velocità.

Nuove Funzionalità AI in Arrivo su iOS 18

Le voci suggeriscono diverse nuove funzionalità AI in arrivo su iOS 18:

  • Una versione più avanzata di Siri basata su modelli linguistici di grandi dimensioni, simili a ChatGPT e Gemini di Google.
  • Miglioramenti AI per Apple Music, inclusa la generazione automatica di playlist.
  • Integrazione dell’IA in Pages, Keynote e Numbers per la sintesi e la creazione di contenuti.
  • Funzioni di IA per Xcode per il completamento del codice e il testing delle applicazioni.
  • Aggiornamenti per Spotlight Search, con funzionalità AI generative per compiti più complessi.
  • Coaching per il benessere alimentato dall’IA integrato in Apple Health e Apple Watch.
  • Miglioramenti AI per l’app Messaggi, con risposte automatiche e riassunti dei messaggi.
  • Nuovi strumenti di riepilogo e una funzione Web Eraser per Safari.

I Framework AI di Apple

Apple ha già introdotto diversi potenti framework e modelli di IA, tra cui:

  • Modifica di foto con comandi di testo
  • Apple Keyframer per animazioni AI
  • Scoperte sull’addestramento di LLM su immagini e testo
  • Prossimi Annunci di Apple sull’IA

Tim Cook

Durante una recente conferenza stampa, Tim Cook ha suggerito che Apple presenterà importanti novità nell’ambito dell’IA nell’anno in corso. Questo è un segnale insolito da parte di Cook e potrebbe indicare l’attenzione di Apple sul settore dell’IA per tranquillizzare gli investitori.

Possibili Partnership con Google e OpenAI

Bloomberg ha riferito trattative tra Apple e Google per l’utilizzo dei modelli di IA generativa di Google, mentre Apple avrebbe ripreso i colloqui con OpenAI per un chatbot basato sull’IA in iOS 18.

Conclusione

Mentre le voci indicano una vasta gamma di funzionalità AI in arrivo, è probabile che Apple ridurrà l’elenco finale per iOS 18. Tuttavia, gli annunci ufficiali sono attesi durante la WWDC di quest’anno, dove Apple potrebbe svelare ulteriori dettagli sul proprio approccio all’IA.

Google e Apple: il futuro dell’IA si sta decidendo?

Google sta espandendo la portata del suo LLM Gemini, non solo per alimentare le sue applicazioni interne ma anche per concedere licenze a sviluppatori esterni. Recenti voci indicano che Apple è coinvolta in trattative con Google per ottenere la licenza di Gemini per l’iPhone.

Trattative Attive tra Google e Apple

Bloomberg riporta che ci sono trattative in corso per consentire ad Apple di utilizzare Gemini, l’insieme di modelli di intelligenza artificiale generativa di Google, per potenziare alcune nuove funzioni previste nel software dell’iPhone di quest’anno. Questo segnerebbe un passo significativo per Apple, che sta anche esplorando collaborazioni con altre entità nell’ambito dell’IA, inclusa OpenAI, partner di Microsoft.

Focus su Gemini e l’iPhone

Apple sembra concentrarsi sull’uso di Gemini per migliorare le funzionalità generative basate su cloud, con testo e immagini come principali esempi di applicazione. Allo stesso tempo, Apple sta sviluppando capacità di intelligenza artificiale proprie, da integrare direttamente nei dispositivi, con il rilascio imminente di iOS 18. Le discussioni sono in corso e Apple sta lavorando per definire l’accordo, comprese le modalità di marchio per l’IA.

Impatto sull’Industria e le Partnership

Oltre alla possibile collaborazione con Apple, Google ha stretto recentemente partnership con Samsung. Gemini è destinato ad attivare nuove funzionalità nei dispositivi Galaxy S24 e nell’app Galleria fotografica di Samsung, con un’enfasi particolare sull’elaborazione generativa del testo da immagine a immagine.

Gamma di Offerte di Gemini

Google offre diverse versioni di Gemini, dalle più potenti a quelle più efficienti per l’elaborazione on-device. Questa gamma include il modello Ultra, il Pro e il Nano, ciascuno adatto a specifiche esigenze di complessità e scalabilità delle attività.

Prospettive Future

Non si prevede un annuncio ufficiale dell’accordo tra Google e Apple prima della Worldwide Developers Conference (WWDC) di giugno. Tuttavia, Apple potrebbe considerare anche altre opzioni, come OpenAI, secondo le recenti indicazioni di Bloomberg.

Google in ritardo nell’IA

Questa settimana Google ha annunciato la prima versione di Bard, un software di intelligenza artificiale in grado di comunicare via chat con gli utenti, generando risposte e contenuti di vario tipo.

Bard è simile a ChatGPT di OpenAI, la stessa azienda che ha presentato DALL-E nel 2021, un’IA in grado di generare immagini su base descrittiva. OpenAI ha dominato il settore dell’IA negli ultimi mesi, costringendo Google a rivedere le sue dinamiche interne e a inseguire.

Google è una delle società più importanti al mondo nella tecnologia dell’intelligenza artificiale, ma sembra essere in ritardo rispetto ai suoi concorrenti più piccoli. La società deve bilanciare la propria attività di ricerca sull’IA con altri interessi aziendali, come la pubblicità online, il che potrebbe aver rallentato la sua attenzione sull‘intelligenza artificiale.

Inoltre, la società potrebbe essere stata più cauta nell’implementare l’IA a causa di preoccupazioni sulla privacy dei dati e sulla possibile interferenza etica.

Tuttavia, Google sta ancora cercando di recuperare il terreno perduto investendo in nuovi progetti sull’IA e cercando di attrarre talenti nel campo. Uno dei progetti più interessanti su cui sta lavorando è l’IA conversazionale, che permette alle macchine di interagire con gli utenti in modo sempre più naturale. Inoltre, Google sta lavorando su progetti di riconoscimento vocale e di visione artificiale.

Google ha un grande potenziale nell’IA e la società è determinata a mantenere la propria posizione di leader nella tecnologia.

La società ha anche avviato programmi di formazione per l’IA per la propria forza lavoro e per ampliare la comunità, dimostrando un impegno a lungo termine.

Tuttavia, Google dovrà affrontare alcune importanti questioni etiche e di privacy per garantire che la tecnologia dell’IA sia utilizzata in modo responsabile. Infatti ha già affrontato diverse controversie sull’uso improprio dei dati in passato e dovrà continuare a lavorare per rafforzare la propria reputazione in questo campo.

In definitiva, sembra che Google sia consapevole delle sfide che deve affrontare nel campo dell’IA e che stia lavorando per superarle.

Google riuscirà a guadagnare terreno? Beh, staremo a vedere, i competitor sono agguerritissimi. Sicuramente la società sta studiando un modo per tutelare, innanzitutto, la privacy dell’utente, che secondo Google è molto importante. E noi siamo d’accordo.

Microsoft lavora ad una “super app” per iPhone

Microsoft starebbe lavorando a una nuova “super app” per iPhone che combinerebbe una serie di funzionalità diverse in un’unica app.

Secondo quanto riportato da The Information, Microsoft vorrebbe incrementare la sua presenza nel campo delle applicazioni mobile, realizzando una “super app” per iPhone, con la speranza che possa aiutarla a concorrere in maniera più competitiva con Apple e Google.

Questa cosiddetta “super app” combinerebbe elementi come shopping, messaggistica, ricerca web, newsfeed e altro ancora in un’unica applicazione per iPhone e Android. Tutto ciò emulerebbe una strategia mobile che ha funzionato per Tencent, riferendoci alla popolare WeChat.

Una “super app” di Microsoft per unificare tanti servizi su iPhone

In quella che sarebbe una mossa ambiziosa da parte del colosso di Redmond per espandersi ulteriormente nei servizi ai consumatori, i dirigenti Microsoft hanno mostrato l’intenzione di voler realizzare un app che aumentasse il business multimiliardario dell’azienda e la ricerca Bing, oltre ad attirare più utenti verso Teams e altri servizi.

Il rapporto afferma come non sia chiaro se Microsoft alla fine lancerà un’app del genere, ma è qualcosa che è stato considerato internamente. La spinta dell’azienda per una migliore integrazione nei prodotti mobili è guidata dal CEO Satya Nadella, che è particolarmente concentrata sullo spingere Bing a funzionare con altri prodotti.

Sulla piattaforme Apple, Bing è in svantaggio a causa dell’accordo multimiliardario tra la stessa Apple e Google. Attraverso questo accordo, la compagnia di Cupertino rende il motore di ricerca di Google l’impostazione predefinita.

The Information riporta che Microsoft avrebbe tentato con una controfferta a convincere Apple, uscendo sempre sconfitta dal colosso di Mountain View.

L’accordo tra Google e Apple, tuttavia, starebbe affrontando una quantità crescente di controlli antitrust. Elemento che potrebbe spingere Apple ad abbracciare Bing avendo una quota di mercato decisamente più piccola nella ricerca web.

A partire da ora, non vi è alcune indicazione che Microsoft stia pianificando di cercare aggressivamente un accordo con Apple per portare Bing nel ruolo di motore di ricerca predefinito su iPhone. Mentre gli sforzi dell’azienda si stanno sicuramente concentrando sul miglioramento dell’integrazione con i servizi già esistenti.

Routine di Google Home scomparse per alcuni utenti

Mentre Google Home si prepara alla sua grande riprogettazione, l’azienda apporta alcune modifiche all’interfaccia utente.

Negli ultimi giorni, l’app Google Home ha introdotto per i suoi utenti una nuova interfaccia per aggiungere dispositivi domestici intelligenti alle routine. Tuttavia, alcuni utenti hanno notato la scomparsa delle routine dalla propria schermata.

Mentre in precedenza l’app consentiva agli utenti di regolare le impostazioni di accensione o spegnimento attraverso una singola pagina con impostazioni a discese per ogni luce o interruttore, la nuova interfaccia consente routine per controllare altri aspetti di ciascun dispositivo.

Home si prepara alla grande riprogettazione

Un menu più approfondito consente ora di effettuare modificare il colore, la luminosità e altro a seconda del dispositivo controllato, dove l’interfaccia precedente poteva controllare solo le impostazioni di accensione / spegnimento.

Si tratta di un miglioramento proiettato verso l’obiettivo di Google nel creare un sistema di automazione migliore, sebbene abbia un costo. Poter usufruire di un assistente che spegne tutte le luce, ad esempio, ora deve essere fato aggiungendo un singolo passaggio nella routine per ogni singolo dispositivo.

Un0alternativa, se si desidera spegnere tutte le luci, sarebbe quella di aggiungere un comando Assistente personalizzato che dice spegni tutte le luci. Questa nuova interfaccia utente è disponibile sia nella riprogettazione di Google Home Public Preview che nella progettazione standard dell’app Home.

Oltre a ciò, però, l’app Google Home sembra anche aver rimosso routine esistenti per un buon numero di utenti. Nello specifico, alcuni utenti hanno notato come alcune routine siano state ripristinate alle impostazioni predefinite, rimuovendo i numerosi passaggi applicati in precedenza.

Altri utenti nei vari forum di Google e Twitter hanno notato la scomparsa delle routine personali. Le routine domestiche sembrano rimanere al loro posto, andando però a rimuovere molte routine personalizzate.

Non è chiaro se questi problemi saranno risolti in un futuro prossimo o se si tratti di semplici singhiozzi temporanei mentre il colosso di Mountain View passa alla nuova applicazione Home.

Google Keep rimosso dagli smartwatch Wear OS 2

Come parte della riprogettazione del suo software per smartwatch, l’azienda ha rimosso Google Keep dai dispositivi Wear OS 2.

Negli ultimi mesi, Google ha introdotto una riprogettazione di Material You, lanciando un nuovo riquadro per il sistema operativo Keep on Wear. Da quel momento, Google Keep sembra aver perso il supporto per i dispositivi Wear OS 2 più obsoleti.

Attualmente, la ricerca di Google Keep nel Play Store effettuata utilizzando uno smartwatch Wear OS 2 non mostra l’applicazione nella ricerca. Visitando dall’elenco web / mobile e guardando l’elenco “compatibilità dei dispositivi attivi”, viene mostrata la voce “non disponibile per il tuo dispositivo”.

Google Keep abbandona Wear OS 2

Su il Pixel Watch, la versione 5.22.452.00.97, l’ultima disponibile richiederebbe come requisito fondamentale Android 11 e versioni successive. Un utente ha individuato questa rimozione oggi ed è stata successivamente confermata anche da alcuni media.

Non è chiaro esattamente quando il supporto sia stato ritirato dai dispositivi Wear OS 2, che non sono impostati per ricevere un aggiornamento a Wear OS 3, ma potrebbe aver coinciso con il rilancio di Material You che ha modernizzato il design. Il colore accento giallo è stato rimosso, sostituito con contenitori a forma di pillola di colore grigio.

Questo rinnovamento è stato rilasciato nel mese di settembre, subito dopo l’introduzione di una tessera per creare rapidamente note o elenchi. La stessa ha in seguito subito una revisione nel design, come il pulsante Sfoglia che non era allineato verticalmente. Per qualche motivo, l’anteprima del riquadro è centrata correttamente, ma non la scritta.

Anche se non sorprende che la riprogettazione fosse dedicata solo a Wear OS 3, rimuovere il supporto è alquanto ingiusto. Mentre al momento ci sono molti più dispositivi Wear OS 3 di prima, dal Pixel Watch al Galaxy Watch 5 fino al Fossil Gen 6, in base agli utenti attivi di Wear OS 2, potrebbe non rappresentare un così grande problema.

Guardando un dispositivo Wear OS 2 oggi, sono ancora disponibili le seguenti applicazioni: Google, Gboard, Fit, Wallet, Messaggi, Fotocamera, Orologio, Wear OS e YouTube Music. Gli utenti che hanno già installato Keep non dovrebbero essere interessati, tuttavia, in caso di ripristino del dispositivo, l’applicazione sarà definitivamente rimossa.

Pixel Watch supporterà presto i biglietti in Google Wallet

Dopo il rilascio dell’ultimo aggiornamento per l’app Pixel Watch, Google riferisce che i biglietti saranno supportati in Google Wallet.

In un post di aggiornamento sul forum dedicato, simile ad una newsletter chiamata “Il minuto di Google Pixel Watch”, l’azienda californiana ha condiviso con la community alcuni aggiornamenti futuri, incluso il supporto per i biglietti dei mezzi di trasporto.

Come previsto, il colosso di Mountain View sta pianificando di implementare il supporto per l’aggiunta di un biglietto di trasporto all’interno dell’applicazione Wallet per il suo Pixel Watch. La funzione sarà introdotta con un aggiornamento futuro, dice l’azienda.

Biglietti di trasporto presto disponibili nei Google Pixel Watch

Al momento, Wallet può essere utilizzato solamente per i pagamenti contactless, con Google che aveva già promesso l’arrivo di altre funzionalità di WearOS entro la fine dell’anno. Non è chiaro se ciò richiederà un aggiornamento software completo o un semplice update dell’applicazione dedicata.

Nel frattempo, la società sta affrontando il problema di un malfunzionamento degli altoparlanti del Pixel Watch, che sono progettati per telefonate e notifiche, ma non per ascoltare la musica. Le app richiedono in caso di riproduzione musicale di connettersi a dispositivi Bluetooth.

pixel watch

A sottolineare la richiesta di collegamento con periferiche esterne, viene mostrato un prompt che riferisce come l’esperienza d’uso sia complessivamente migliore utilizzando delle cuffie quando si ascolta la musica, specialmente a causa delle dimensioni e del posizionamento degli altoparlanti.

Esiste sicuramente un comprensibile vincolo di alimentazione / batteria nell’utilizzo degli altoparlanti, ma altri device simili consentono comunque la riproduzione musicale per i file locali. Parlando della durata della batteria, l’azienda afferma quanto segue:

Google Pixel Watch è uno smartwatch completo con funzionalità LTE, un bellissimo display luminoso e robusto. Queste funzionalità richiedono energia supplementare rispetto a ciò che viene richiesto da altri dispositivi, ma forniscono anche ai nostri utenti informazioni utili e sulla salute anche in assenza dello smartphone.

ChromeOS non è pronto a supportare i 120Hz

Mentre diversi produttori hanno già lanciato i primi Chromebook con display a 120Hz, ChromeOS sembra non essere ancora compatibile.

Negli ultimi mesi, alcuni produttori hanno presentato i primi Chromebook studiati per supportare il gaming, includendo display con una frequenza di aggiornamento di 120Hz. Tra questi troviamo il Lenovo IdeaPad 5i Gaming e l’Acer Chromebook 516 GE, entrambi con a bordo ChromeOS.

In tutto e per tutto, questi dispositivi sono stati progettati pensando al gioco, aspetto sottolineato abbondantemente da tastiere colorate e sgargianti. Più specificatamente, Acer e Lenovo hanno entrambi progettato i loro Chromebook per essere il perfetto strumento di cloud gaming.

ChromeOS limita le applicazione a 60fps

I colleghi di 9to5Google hanno avuto modo di mettere mano sul modello realizzato da Acer, suggerendo come siano riusciti perfettamente nel loro intento. Nello specifico, sarebbero riusciti a far girare egregiamente un titolo tripla A ed impegnativo come Cyberpunk 2077, con impostazioni Ultra a 120fps.

Oltre a ciò, gran parte dell’esperienza ChromeOS di base funziona abbastanza bene a 120Hz. Operazioni semplici come avviare applicazione o gestire le Impostazioni sono all’ordine del giorno, inoltre il mondo delle web app sembra ancora più premium.

Ma ad oggi, ChromeOS è molto più di un semplice sistema operativo per applicazioni web. Tra il pieno supporto per app Android, giochi Steam e una macchina virtuale Linux, i Chromebook rappresentano una valida alternativa ai PC Windows. Tuttavia, una volta distaccati dalle web app, ChromeOS è limitato a 60 fps.

Tutto questo deriva probabilmente dal fatto che le altre applicazioni, Android, Steam, ecc, sono tutte eseguite attraverso macchine virtuali. Si spera che una volta che gli sviluppatori abbiano trovato una soluzione, tutte le app saranno ugualmente in grado di supportare i 120Hz.

Si tratta di un modello comune per ChromeOS. Quando Google ha rilasciato il Pixel Slate nel 2018, il sistema web dell’azienda era appena arrivato su tablet, con configurazioni sufficienti per poter supportare un dispositivo limitato. Nei mesi successivi, l’esperienza del Pixel Slate stava migliorando, ma non in tempo per consentire al progetto di salvarsi.

Con un po’ di fortuna, non dovrebbe passare molto tempo prima che il colosso di Mountain View introduca il supporto per frequenze di aggiornamento più elevate per rendere le macchine marchiate con il logo di Chrome di farsi strada nel cloud gaming.