Il blue whale è il nuovo macabro “gioco” che arriva dalla Russia e che in questi giorni sta facendo parlare di sè. Dopo il servizio delle iene andato in onda giorni fa si torna a parlare di uno scorretto dei social network.

Il termine blue whale-balena azzurra- indica il nuovo macabro rito arrivato dalla Russia in cui gli adolescenti si suicidano per una sorta di gioco. Il nome non è casuale in quanto accenna al fenomeno dello spiaggiamento dei cetacei che, lasciandosi andare a riva, giungono alla morte. La stessa sorte è capitata a ben 160 ragazzi con età compresa tra i 7 e i 13 anni che, manipolati da persone chiamate curatori, vengono convinte ad effettuare un ultimo folle gesto: il suicidio. Il blue whale adesca nuove vittime tramite i social network tra cui il popolare VK, social russo che ha dato il via al fenomeno. Il “gioco” parte con l’adescamento della nuova vittima a cui viene proposta una sfida con 50 prove da superare. Le prime consentirebbero al curatore di instaurare un rapporto basato sulla fiducia con l’ignara vittima e servono da deterrente.

Non parlare del gioco con nessuno altrimenti la tua famiglia ne pagherà le conseguenze“. 

Questa è una delle decine di frasi che usano i manipolatori per tenere in pugno le proprie vittime. Successivamente viene chiesto di infliggersi dolore tagliandosi il labbro o disegnandosi una balena sul braccio, il tutto con le lamette dei rasoi.Il tutto viene documentato con delle fotografie da mandare al curatore per verificare la fedeltà. Il ciclo del sonno viene interrotto quotidianamente a causa dell’obbligo di vedere film dell’orrore alle 4.20 di notte.

Orario in cui il corpo è sveglio ma la mente sta ancora dormendo profondamente, questo consente una manipolazione più efficace. Dopo aver accettato la data della propria morta, il giocatore deve recarsi sul palazzo più alto della propria città e compiere l’ultimo folle gesto. 

L’ideatore del gioco sarebbe Philipp Budeikin, classe 1996 ed ex studente della facoltà di psicologia arrestato a novembre 2016. Budeikin ha dichiarato più volte di non essere pentito ma anzi soddisfatto per avere eliminato persone da lui considerate “scarti della società“.

Dopo il servizio delle Iene andato in onda diversi giorni fa, il Blue Whale è diventato un fenomeno molto chiacchierato online. All’attivo troviamo centinaia di articoli dedicati a questa folle pratica e la nascita di diverse associazioni con lo scopo di aiutare le vittime del Blue Whale. Anche noi ci siamo sentiti obbligati a scrivere un articolo riguardante la pratica suicida russa ed il nostro scopo è quello di informare il maggior numero di persone possibile. Invitiamo i genitori ad ascoltare i propri figli e controllare quello che condividono sui social perché la trappola è ormai a portata di click.

CONDIVIDI
25 anni, appassionato di tecnologia in tutti i suoi aspetti dall’acquisto del suo primo smartphone. Ha precedentemente lavorato in diversi rivenditori Apple ed è in continua ricerca di smartphone, smartwatch applicazioni ed accessori da recensire e rumors da approfondire.