Uber: si dimette dopo soli sei mesi il presidente della compagnia. Vediamo insieme quali sono stati motivi che hanno portato Jeff Jones  a prendere questa decisione.

Uber è un nota azienda con sede a San Francisco che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato, attraverso un’applicazione software mobile che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti.

La società automobilistica si è trovata negli ultimi mesi in molte controversie. Ci sono accuse davvero gravi sui due dirigenti che sono stati accusati di molestie sessuali, in cui hanno inoltre in corso una causa legale contro Google, i software per eludere i controlli delle forze dell’ordine (Greyball), le dimissioni del suo CEO Travis Kalanick sulla decisione di fare da consigliere a Trump. A tutto questo scompiglio si aggiungono anche le dimissioni del suo presidente Jeff Jones, incaricato di guidare  l’azienda. Soltanto sei mesi sono trascorsi e si è già rassegnato ed ha deciso di dare le dimissioni.

L’ex presidente Jones era un responsabile del marketing presso la famosa catena di distribuzione Target. Egli aveva il compito di migliorare l’immagine pubblica già deteriorata di Uber. Jones ha dichiarato che vi sono state differenze di vedute inconciliabili. Secondo le fonti però si sostiene tutti’ altro in quanto sembrerebbe che la vera causa sia dovuta siano dovute alle tante controversie di cui sopra citate. Sembrerebbe proprio che per Jeff queste situazioni fossero troppo difficili da sistemare vista la gravità della situazione e una persona a lui vicino pare abbia confessato che a Jones non piaccia il conflitto.

Travis Kalanick il CEO di Uber, precisa invece nella sua nota ufficiale al team che la decisione di Jones sarebbe avvenuta dopo la decisione di Kalanick di assumere un nuovo dirigente, un COO (Chief Operating Officer o direttore operativo) capace di poterlo sostituire. Secondo le notizie Jones non verrà rimpiazzato subito.

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