La comparsa dei personal computer ha introdotto numerose funzioni aggiuntive che man mano hanno fatto sempre più parte delle vite degli uomini. Oggi non disporre di un  computer risulta, per l’ ISTAT italiano, vivere sotto la soglia della povertà. Ma non tutti utilizzano i pc per lavoro o per svago. Esistono molte persone che, mossi da doti intellettuali pazzesche, hanno preferito entrare nei meandri dei sistemi operativi, nei siti internet di grandissime società come McDonald, Yahoo, Microsoft e molto altro ancora. Newsweek ha nominato queste persone, nel 1983, con il termine di Hacker
Durante il corso degli anni l’umanità ha assistito alla nascita di alcune tra le menti più geniali dell’universo che si sono fatte notare proprio grazie alla loro capacità di essere un tutt’uno con la macchina. 
Ecco i 5 migliori hacker al mondo:
Adrian Lamo


Egli è un informatico statunitense ed un esperto di sicurezza informatica e si è fatto notare per avere violato Microsoft, Yahoo ed il New York Times. L’avvenimento più curioso è stato partecipare ad un’intervista della NBC dove gli è stato chiesto di mostrare le sue doti di hacking. Mostrò la sua bravura e la sua capacità entrando nella rete della NBC stessa in meno di 5 minuti.
John Draper     



Il  suo interesse per il phreaking iniziò quando, per caso, trovò un fischietto all’interno di una scatola di cereali “Cap’n Crunch, da cui successivamente prese il nome. 
Presto scopri’ che con quel semplice giocattolo poteva ottenere, attraverso un certo tono emesso dal fischietto, chiamate internazionali completamente gratuite. 
Infatti quel giocattolo permetteva di ottenere una frequenza di di 2600Mhz, la stessa frequenza che segnalava la linea attiva e lo usò per ingannare le compagnie telefoniche in quanto il sistema credeva che l’utente avesse agganciato il telefono e che quindi la linea fosse libera, anche se il centralino non aveva ricevuto nessun segnale. Scoperto dalle compagnie telefoniche si fece 2 mesi di prigione ma riuscì’ a formare un gruppo chiamato “2600” in cui si riproponevano di utilizzare la tecnica dimostrata da John. 
                          
Prima di essere arrestato ebbe il tempo di raccontare quanto aveva scoperto ai suoi più stretti amici, tra cui Steve Wozniak e Steve Jobs che pochi mesi più tardi perfezionarono la tecnica ideando la “Blue Box” rivendendola a prezzi molto bassi. Un evento curioso risulta essere stata la chiamata da parte di Steve jobs al Papa urlando che si trattava di una chiamata gratuita. 
Robert Morris
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Gli hacker per la maggior parte delle volte si dilettano ad entrare nelle reti di compagnie miliardarie e causare diversi danni ma non sempre è stato cosi. 
Morris voleva riuscire a capire quanti computer esistessero nel mondo e cosi creò il primo “verme” della storia che, lanciato dai computer del MIT, era capace di entrare nei computer degli altri. 
Ovviamente esistevano molti antivirus che permettevano di contrastare questo verme,Morris lo previde ed aggiornò il codice del Worm andando a creare la creatura più devastante dell’epoca. 
Questo “virus” era capace di installare una copia di se stesso in ogni computer in cui entrava andando ad infettare decine di migliaia di computer.  All’epoca rimettere a nuovo il computer era una pratica davvero molto costosa, il suo costo poteva oscillare tra i 200 ed i 53 mila dollari in base al tipo di computer. 
Poco dopo scoperto, fu dichiarato colpevole di frode informatica ed il giudice gli assegnò 3 anni di libertà condizionata, 400 ore di servizi sociali ed una multa di 10mila dollari (tantissimi all’epoca)
Ironia della sorte, Robert Morris è docente di informatica nella stessa MIT da cui aveva lanciato il primo verme della storia